Conoscere il prezzo dell’elettricità è facile. Più difficile è stare dietro i continui cambiamenti e comprendere le ragioni delle impennate dei prezzi.
In Italia l’Autorità che “governa” i prezzi dell’energia si chiama ARERA: dal sito ufficiale sappiamo che a maggio 2024 il prezzo medio dell'elettricità distribuita in Italia è stata di 9,4 centesimi al kWh, a giugno ha già superato quota 10 cent. In agosto 2023 il prezzo di vendita medio è stato di 11 centesimi al kWh. Un anno prima, ad agosto 2022, il era di ben 54 centesimi. L’anno prima, sempre ad agosto, 11. Prima ancora, per dieci anni, ha oscillato tra 4 e 9 centesimi.
Ma questo è il prezzo che vale solo per i produttori di elettricità. E per chi la consuma e paga le bollette? La figura sopra rappresenta l’andamento trimestrale del costo pagato dalla famiglia media italiana che consuma 2.700 kWh all’anno, nella tariffa di tutela, cioè che non è ancora approdata al mercato “libero” (contatori a 3 kW). Come vedete il prezzo da noi pagato nella bolletta è stato molto più alto: ben 66 centesimi nel 2022. Chi è approdato al mercato libero ha subito aumenti nel ’22 anche molto maggiori, ma poi, quando i prezzi sono scesi, ha pagato un po’ meno del tutelato.
Ma la domanda vera, per il futuro, è un'altra: come evitare di pagare per i capricci delle società che commerciano nel gas e per le guerre della Russia. Come si vede dalla figura il primo raddoppio dei prezzi è della fine del 2021, il trimestre precedente la guerra in Ucraina, per le speculazioni sul gas e il petrolio dovute alla ripresa post pandemia. Poi è arrivata la guerra. Ora ne siamo uscendo, l’inflazione rallenta, ma le turbative di mercato sono ancora importanti. E poiché il prezzo dell’elettricità è “agganciato” a quello del gas, siamo tutti sul chi vive.
La produzione di elettricità dal sole, quanto costa? Per impianti di grandi dimensioni, anche con il sole del nord Italia, meno di 8 centesimi al kWh, quindi, ancor oggi, meno delle centrali a gas. Per i piccoli impianti domestici costa di più, 13-14 centesimi. Quindi, certamente conveniente, anche senza incentivi, se paragonata al prezzo di acquisto dell’elettricità sulla bolletta (oggi in media 26 centesimi). Ecco perché conviene certamente installare solare fotovoltaico sulla propria casa e consumare la “propria” produzione, risparmiando sulla bolletta. Se si riesce a tagliare dalla bolletta un terzo dei consumi (quando il solare produce) l’impianto fotovoltaico si ripaga in 5 anni e poi è solo risparmio per tutta la vita (30 anni di vita del pannello). Anche senza incentivi.
E in futuro? Le previsioni usate da chi investe nelle nuove centrali ipotizzano una graduale discesa dei prezzi a prima del 2021, ma solo dopo il 2026-27. E comunque il prezzo resterà probabilmente più alto della produzione solare. Nel frattempo i pannelli rischiate di averli già ammortizzati. Non basta. E come la mettiamo con il rischio di una nuova crisi: la prima crisi dei prezzi petrolio e gas è stato nel 1973, poi il 1979. Poi nel 2000, nel 2007, 2013 e nel 2021. Come vedete, le rinnovabili sono la nostra garanzia.
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