Il 7 luglio 2023 nel mattino nella sala del Consiglio comunale di Lodi si è tenuto il seminario del progetto “Lodi Solare” (approvato da Cariplo a ottobre scorso) per fare il punto dei primi mesi di lavoro e per concordare come affrontare l’apertura dei cantieri e la costituzione delle prime Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) nel lodigiano in autunno. Una trentina tra presenti in sala e collegati per tre ore di lavoro senza interruzioni.
L’Assessore comunale ha condiviso la Delibera del Consiglio comunale del 27 aprile 2023 di promuovere la costituzione della prima comunità (CER Solidale "Lodi Solare”) e di inviare alla Regione Lombardia un importante progetto per entrare nelle linee di finanziamento per installare impianti solari fotovoltaici su tre scuole del Comune. La CERS Lodi Solare coinvolgerà la Provincia di Lodi, enti del terzo settore e privati, con uno scopo produrre energia rinnovabile a Lodi, risparmiare sulla spesa energetica e di distribuire i vantaggi tra i soci, destinandone una quota ad un fondo sociale per la lotta alla “povertà energetica”, per chi fa fatica a pagare le bollette e non ha accesso ai servizi energetici. Il progetto mandato in Regione aiuta a comprendere i fondamentali economici e sociali della prima comunità energetica di Lodi.
Gabriele Fregonese, esperto di politiche locali della società di consulenza Sinloc e consulente della Fondazione Cariplo, che insieme ad altri sta aiutando 170 enti, associazioni e comuni nella costituzione di CER, ha riassunto le novità normative e lo stato delle esperienze: solo in Lombardia si stanno costituendo più di 400 comunità, ma pochissime sono già operative. Tutte stanno definendo i primi progetti e sono in attesa della firma del Decreto ministeriale che dovrebbe finalmente definire finanziamenti e funzionamento delle comunità.
La Professoressa Elisabetta Bani dell'Università degli Studi di Bergamo ha analizzato le diverse forme giuridiche per le CER. Il legislatore ammette qualsiasi organizzazione no profit, democratica (una testa, un voto) che sappia garantire la gestione imprenditoriale della CER. Quasi tutte le prime piccole comunità già costituite hanno scelto la forma associativa semplici, perché meno complessa e costosa. Ma è preferibile per CER più strutturate e grandi la forma cooperativa. Si annoverano già i primi casi di amministrazioni pubbliche (comuni) che si sono visti approvare dalla Corte di Conti regionale la propria adesione a CER in forma di cooperativa, come per il comune di Fontanafredda (Friuli).
A questo proposito sono intervenuti Marco Fazio (di LegaCoop Lombardia) e Luca Dubbini (della filiale di Milano di Banca Etica) per illustrare il progetto “Respira”, che ha lo scopo di supportare le prime cooperative di gestione di comunità, aiutando nella definizione del business plan e nella messa a disposizione di un “coopfond” di supporto alla capitalizzazione dei soci per la costituzione di impianti.
Al dibattito hanno partecipato, oltre a comune e provincia, Coop Mosaico, Legambiente (partner), Casa della Comunità, Progetto Insieme, rete Alleanza per l’Energia di Lodi (ALÈ), Parrocchia San Bernardo, rete Umanità Lodigiana, Aler Pavia Lodi, associazione Solisca CER Turano Lodigiano, ConfArtigianato, Confederazione Artigiani, Chint Italia, GAS Lodi, ed altri professionisti o consulenti.
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