La Comunità Energetica Rinnovabile e Solidale (CERS) “Comunità Solare” sarà una cooperativa a scopo
mutualistico e verrà costituita nelle prossime settimane per iniziativa di un gruppo di associazioni,
cooperative sociali e privati, insieme ai Comuni del lodigiano.
L’obiettivo è produrre, usare e condividere l’elettricità rinnovabile prodotta nel lodigiano, ridurre il
costo dell’energia e aiutare chi è in difficoltà economiche. La cooperativa si basa sul principio di
uguaglianza e gestione democratica. Nella cooperativa il voto è capitario, ossia ogni socio ha lo
stesso peso in termini di voto, sia che possegga una o più quote sociali. Aderendo alla
Cooperativa si aderisce alla comunità energetica.
La cooperativa si propone di condividere elettricità rinnovabile o realizzare impianti da fonte
rinnovabile (fotovoltaici, mini-idroelettrici, biogas, ...). L’energia rinnovabile è scambiata tra i soci
usando le linee elettriche e i contatoti di cui sono già dotate le nostre utenze, senza alcuna
modifica di linea o contratto di fornitura. Ogni socio paga le proprie bollette al proprio fornitore e
riceverà dalla Cooperativa “Comunità Solare” un ristorno annuale proporzionale all’energia
condivisa. Chi ha aderito come autoproduttore (investendo in quote di impianti) riceverà per 15
anni un “bonus autoproduttori” proporzionale all'investimento (remunerato al 3%), volto a ridurre il proprio costo energetico.
No, la legge permette ai soci produttori e consumatori delle Comunità Energetiche di condividere
“virtualmente” l’elettricità e riconosce alla Cooperativa “Comunità Solare” un incentivo per ogni
chilowattore elettrico “scambiato” tra i propri soci. Senza rapporto di scambio mutualistico di
energia nella comunità non sussisterebbero incentivi e ristorni e gli altri benefici derivanti dalla
partecipazione ai progetti della cooperativa.
“Comunità Solare” per statuto si definisce una CERS (Comunità Energetica Rinnovabile e
Solidale), aderisce al coordinamento nazionale dell comunità solidali promosso da Legambiente e
per statuto garantisce che l’attivo di bilancio, al netto delle riserve legali, deve essere totalmente
ripartito ogni anno tra scambio mutualistico tra i soci e soprattutto il "fondo solidale" destinato alla
lotta alla povertà energetica nel territorio, come verrà stabilità dall’assemblea dei soci.
Tutti coloro che aderiscono con il proprio contatore (numero di POD) in tutto il lodigiano e nei comuni limitrofi serviti da cabine di distribuzione dell’energia elettrica del territorio. Si aderisce aderendo alla Cooperativa come socio e firmando il relativo contratto. I soci della cooperativa sono suddivisi in cooperatori utenti (consumatori), produttori (proprietari di impianti che hanno firmato un accordo con la Cooperativa) e finanziatori se, oltre a versare le quote sociali di adesione, hanno aderito con azioni di finanziamento o prestito.
Il requisito essenziale per l’ammissione a socio cooperatore utente è la titolarità di un contatore
elettrico ubicato nel territorio di condivisione dell’energia (le cabina di distribuzione elettrica del
territorio). Nel caso in cui, per qualsiasi motivo, il socio perda questa titolarità, perché chiude
l’utenza nel territorio, la conseguenza sarà la decadenza del socio utente con la perdita dei relativi benefici. In questo caso, il
socio avrà comunque l’opportunità di vendere, anche attraverso i servizi della cooperativa, le
proprie quote ad un altro socio avente le caratteristiche per rimanere nella cooperativa.
I soci della cooperativa beneficiano di un “ristorno annuale” proporzionale all’energia condivisa. Per un profilo di consumo tipico della famiglia italiana media del nord Italia (poco meno di 3 mila kWh annuo), il beneficio annuo stimato potrebbe essere pari a circa 25-30 euro. Tale beneficio potrà essere erogato in contanti (versamento sul conto al netto delle spese) oppure tramutato in aumento di capitale o erogato in forma di bonus o servizio di valore equivalente.
Il Bonus Autoproduzione è la restituzione in rata annuale delle quote di finanziamento versate dal
socio ai progetti di impianti della cooperativa. L’importo del Bonus Autoproduzione è una rata fissa,
costituita parte dalla restituzione parziale della somma versata e in parte dal rendimento annuo al tasso di interesse del 3%.
Il ristorno è un beneficio economico che la cooperativa riconosce al socio proporzionale allo
scambio mutualistico tra i soci (quindi ai kWh effettivamente scambiati da ciascun socio). Esso è
determinato dall’avanzo di gestione, quindi dai ricavi al netto dei costi sostenuti per la gestione
degli impianti e della cooperativa. Ad ogni socio è riconosciuto un certo ristorno annuale, proporzionale ai kWh
effettuante condivisi (in produzione o in consumo) da ciascun socio, come rendicontato alla
comunità dal gestore della rete elettrica (GSE).
No, non devono essere Dichiarati (le azioni di finanziamento dei soci della cooperativa sono
considerati un prestito cooperativo) e non sono soggetti a tassazione.
Il socio dovrà rispettare lo Statuto ed i Regolamenti della Cooperativa, aver pagato la quota di
iscrizione, comunicato alla cooperativa ogni variazione di residenza o al contatore di consumo.
Ogni socio può partecipare all’Assemblea dei soci (o alle assemblee separate indette sul territorio)
ed esprimere il proprio voto sulle deliberazioni proposte, sull’approvazione del bilancio e
sull’elezione del Consiglio d’Amministrazione. Può inoltre candidarsi a far parte del Consiglio
d’Amministrazione della società.
Niente, purché nella nuova abitazione sia presente un contatore di energia elettrica nel territorio
dove opera la cooperativa. Si deve solo comunicare tempestivamente il cambio alla cooperativa,
che provvederà alle pratiche di comunicazione al gestore del Servizio Elettrico del nuovo indirizzo
del contatore di condivisione dell’energia.
Certo, se un socio possiede già un impianto sul tetto della propria abitazione potrà comunque
acquisire quote della cooperativa. Queste gli porteranno benefici su quella parte di consumi che
non sono coperti dalla produzione di energia del proprio impianto.
Non è possibile usufruire di una singola quota su più di un contatore di casa. Quindi è necessario
acquistare quote distinte per ciascun contatore (numero POD). Chi aderisce come ente (pubblico o
privato) oppure PMI, con più quote in funzione dei diversi POD e consumi come previsto nel
Regolamento soci, può iscrivere tutti i contatori (POD) intestati allo stesso codice fiscale.
In condizioni normali, sul socio non gravano oneri aggiuntivi, perché il business plan del progetto
prevede il bilanciamento di ricavi e costi per tutta la vita utile degli impianti.
La responsabilità del socio nella cooperativa è limitata all’importo conferito con l’acquisto delle
quote.
La singola quota sottoscritta da ogni socio relativa ai progetti di autoproduzione si riferisce al
capitale sociale della Cooperativa ed è costituita per il 30% del suo valore da azioni ordinarie e per
il restante 70% da azioni di finanziamento. La quota, unitamente al finanziamento di Coopfond, è
necessaria per acquistare gli impianti e gestire l’operatività della società.
Il capitale sociale rappresenta la partecipazione alla Cooperativa in termini di valore unitario di 25
euro. Esso contribuisce alla formazione del capitale necessario a garantire la solidità finanziaria
della stessa e può essere recuperato attraverso la cessione ad un altro soggetto socio.
Le azioni di finanziamento rappresentano la partecipazione alla Cooperativa in termini di valore
unitario di 1.000 euro. Esse contribuiscono a finanziare l’acquisto di impianti e verranno restituite
durante gli anni del progetto. Ogni azione di finanziamento dei progetti è costituita da 300 euro di quote sociali (12 quote da 25 euro) e 700 euro di capitale di debito (prestito sociale), restituito in 15 anni.
La restituzione delle azioni di finanziamento viene ripartita nell’arco degli anni del progetto secondo
un piano di rimborso previsto nell'Accordo di restituzione delle azioni di finanziamento. Per i primi
progetti è prevista nel regolamento una restituzione in 15 anni.
No, le azioni di finanziamento non prevedono il riconoscimento di interessi, ma il riconoscimento di
un rendimento sulle stesse (3%). La tassazione di legge sul rendimento è trattenuta all'origine e corrisposta allo stato dalla Cooperativa.
Il rendimento delle azioni di finanziamento è rappresentato dagli utili che la società distribuisce ai
titolari delle stesse. I soci titolari di azioni di finanziamento hanno infatti diritto ad un rendimento
prioritario rispetto ai soci che hanno le azioni ordinarie.
Le azioni di finanziamento dei soci della cooperativa sono considerati un prestito cooperativo: se il
rendimento è inferiore a quanto previsto dalla legge (entro 2,5 punti percentuali più dei buoni
fruttiferi non partecipa all’imponibile).
No, non ci sono detrazioni sull’acquisto di quote (perché l’acquisto di quote non equivale
all’acquisto di un impianto fotovoltaico), ma allo stesso tempo per il socio non vengono tassati né il rimborso
delle azioni di finanziamento, né i ristorni.
Ogni socio può acquistare fino a 20 quote (20.000 euro) per ogni contatore civile di cui è
intestatario. Eventuali maggiori quote potranno essere sottoscritte in relazione al proprio
fabbisogno energetico e per impianti destinati a uffici o PMI, oppure utenze collettiva.
La quota dovrà essere versata nel momento in cui viene presentata la domanda di adesione alla
Cooperativa. Il versamento rappresenta la condizione necessaria per l’ammissione a socio e al
progetto.
Un socio ha la possibilità di integrare la propria quota a condizione che ve ne siano ancora a
disposizione da sottoscrivere. Il tutto, però, entro il limite delle 20 quote o comunque della
copertura totale del proprio fabbisogno energetico.
La produttività decresce leggermente ogni anno a causa del decadimento di efficienza dei moduli
fotovoltaici. Ma la remunerazione tiene già conto del calo di produttività dell’impianto. E’
auspicabile tuttavia che negli anni futuri si possano realizzare nuovi impianti per continuare ad
alimentare una Comunità energetica più larga e partecipata. In questo modo ogni Socio
autoproduttore può beneficiare dei risultati di produzione generati dai nuovi impianti comunitari.
I ricavi relativi ai diversi progetti di autoproduzione sono presentati nella pagina del sito dedicato ai
progetti, anche con una scheda che riassume il business plan di ogni progetto. I ricavi derivano
dalla vendita dell'energia prodotta dagli stessi impianti inseriti nel progetto e dagli incentivi
riconosciuti sull'impianto e sull'energia condivisa dai membri della Comunità energetica.
Alla fine del progetto il CdA valuterà se proseguire nella produzione di energia o eseguire un’opera
di ammodernamento o ripotenziamento dell’impianto, con la eventuale sostituzione di moduli o
dell’inverter, per aumentarne la capacità produttiva. Quando si decidesse di dismettere gli impianti, i
costi verranno coperti con le riserve accantonate a questo scopo durante gli anni del progetto. Una
volta concluso il progetto, i soci rimarranno nella cooperativa con il proprio capitale e potranno
partecipare ad altri servizi o iniziative.
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PROGETTI FINANZIATI
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