Le comunità energetiche si stanno diffondendo da una decina d’anni in tutta Europa, cambiando il modo di produrre e usare l’energia. Si stanno consolidando configurazioni di rete (produzione e consumo di rinnovabili) e modelli giuridici.
Il quadro giuridico delle comunità energetiche varia da paese a paese, ma l'Unione Europea ha emesso linee guida per promuoverle. Gli incentivi finanziari, la semplificazione delle procedure di autorizzazione e la garanzia di accesso alla rete elettrica sono elementi chiave delle politiche a sostegno di queste comunità. Inoltre, la direttiva RED II (Rinnovabili elettriche) dell'UE ha aperto quattro anni fa la strada per l'autoconsumo e la condivisione dell'energia prodotta da fonti rinnovabili.In molte città europee il modello delle CER si sta affermando come efficace risposta alla povertà energetica.
La Germania conta oggi (a parte migliaia di piccoli gruppi condominiali) oltre 900 comunità con decine se non centinaia di migliaia di consumatori collegati: le comunità in Europa stanno giocando un ruolo cruciale nell'accelerare l'adozione delle energie rinnovabili e nella creazione di una società più sostenibile e giusta. Anche gli Stati Uniti stanno seguendo l'esempio con le "solar communities", reti che permettono ai membri di condividere l'energia solare prodotta dai pannelli solari installati sulle loro abitazioni.
Tuttavia, alcune sfide rimangono, tra cui la disomogenea regolamentazione a livello nazionale e i ritardi di tante nazioni, non ultima l’Italia, che ha vata la legge sulle CER a novembre 2021 ma ancora non ha emanato il Decreto Ministeriale che consente la costituzione delle nuove comunità e che limita gli impianti solari persino sui tetti delle abitazioni e degli edifici pubblici in città.
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